pirata

Siamo rimasti sconcertati nel leggere un articolo apparso sulle cronache locali di un noto quotidiano nazionale  (il Messaggero) con una serie di  inesattezze e pregiudizi  nei confronti dei  ciclisti, che a parere del giornalista “ogni giorno causano numerosi incidenti”  nelle aree pedonali del centro dove, sempre secondo quanto scritto “il transito è vietato alle biciclette”. “Ragazzi e adulti sfrecciano a tutte le ore in barba al divieto” si legge tra le righe, ed ancora “una passeggiata in centro con il proprio figlio o nipotino è ogni giorno più pericolosa”. Titolo dell’articolo, cubitale, “I NUOVI PIRATI DELLA STRADA”…

Il ritratto del  ciclista ascolano che ne emerge non è proprio dei migliori… sembrerebbe  essere colui che se ne frega delle regole, che a discapito del buon senso mette a repentaglio l’incolumità degli altri, che si diverte a scorazzare in biciclette per le vie del centro mietendo panico tra i passanti… il tutto ci pare esagerato!  Mai nessuno si sognerebbe  di additare tutti gli automobilisti come pirati della strada nonostante i numerosi incidenti documentati  e  gravi provocati anche da guidatori in stato di ebrezza…

Andando per ordine vorremmo serenamente ribattere a queste affermazioni che sanno di accusa. Innanzitutto si fa presente –  e qui il giornalista scrupoloso, prima di scrivere certe cose,  dovrebbe informarsi  (nell’era di internet non è poi così difficile…) – che il codice della strada permette il transito delle bici nelle aree pedonali (art.3) anche se con la dovuta prudenza e diligenza.

Secondo, poiché l’andare in bicicletta non rende automaticamente chi la conduce persona educata e intelligente, non è escluso che vi siano dei maleducati che vanno anche in bicicletta, ma guai a generalizzare ed etichettare tutta la categoria dei ciclisti. Siamo i primi a ricordare sempre che la bicicletta è un veicolo a tutti gli effetti, e  che  ha gli stessi doveri (e anche diritti) degli altri mezzi di trasporto.  Però tutti questi  “ragazzi e adulti che a tutte le ore sfrecciano in piazza del Popolo” sinceramente,  non li abbiamo mai visti; più spesso ci è capitato invece di vedere bambini che usano  la bici nelle aree pedonali per gioco, correndo in modo scriteriato e senza essere ripresi dai genitori… è un fatto di educazione. In più c’è da dire che nelle scuole la sicurezza stradale, quando viene fatta, prepara per lo più i bambini a diventare  futuri utenti motorizzati della strada piuttosto che buoni ciclisti. E’ per questo che da anni stiamo cercando di dare nelle scuole  il nostro contributo su questo importante aspetto.

Nell’articolo uscito successivamente, sempre a firma dello stesso autore,  a smentita di alcune affermazioni  fatte,  come il divieto di transito delle bici nelle zone pedonali,  si continua però nella crociata anti-biciclette dimostrando anche stupore quando  dice che “si incrociano bici impazzite guidate da adulti e bambini addirittura coperti da assicurazione” !!!  Ebbene si, dobbiamo ammettere la colpa, perché  anche tutti i nostri soci sono coperti da assicurazione per danni a terzi , come si fa per le auto e i motorini; non credevamo che questa pratica fosse così da biasimare … Addirittura chiediamo che sia estesa a tutti i ciclisti… e perdonateci per questa curiosa richiesta… !!!

Come ultima cosa vorremmo ricordare che a fronte della “TRAGEDIA SFIORATA”  raccontata nello scoop giornalistico perché “un bimbo per poco non finiva sotto le ruote di una bici…” ogni giorno sono invece innumerevoli  le vittime della strada  (morti e feriti gravi tanto per intenderci) tra cui tantissimi pedoni e ciclisti, provocate dalla circolazione di veicoli a motore, non certo dalle biciclette che al massimo possono causare qualche contusione …   La “mattanza” sulle strade è forse il “prezzo” da  pagare per essere al passo con i tempi  a cui ci si è ormai  rassegnati ??

Concludendo, il nostro auspicio è di non rimanere soli  in questa sfida che da anni ci vede impegnati in prima linea nel promuovere la bicicletta come mezzo di trasporto alternativo, pulito, economico e salutare, ma di essere almeno affiancati dai mezzi di comunicazione,  perché, come diceva lo scrittore inglese Herbert George Wells «Ogni volta che vediamo un adulto in bicicletta – anche nelle aree pedonali  aggiungiamo noi – pensiamo che per il genere umano ci sia ancora speranza ». Ognuno deve fare la sua parte in questa sfida di civiltà.

leggi l’articolo del Messaggero

P.S. questa nostra replica inviata al Messaggero non è stata ancora pubblicata dal giornale