Il recente incidente che ha coinvolto l’amica Francesca ci porta a fare il punto della situazione sulla mobilità ciclistica nel capoluogo piceno.
Non sono rose e fiori come invece sembrerebbe a qualcuno che dall’esterno leggendo qualche articolo di giornale si fa un’idea che non corrisponde alla realtà. Spesso ci sentiamo dire “siete fortunati, voi c’avete Castelli come sindaco, un ciclista convinto!”. Ma convinto di che…? Convinto che la bicicletta equivale ad un bellissimo sport oltre ad essere una compagna di svago, oppure convinto che possa essere un formidabile strumento in grado di cambiare volto alla città??
Analizziamo in modo sintetico i diversi temi legati alla bicicletta:
Sicurezza stradale
Premesso che la sicurezza dei ciclisti nelle strade a scorrimento veloce si realizza con piste ciclabili in sede propria, possiamo affermare che siamo ancora al palo per quanto riguarda il collegamento tra i quartieri, le frazioni e il centro (Marino/Villa Pigna – Mozzano – Monticelli).
Per il Marino abbiamo proposto una variante di facile realizzazione (dietro al battaglione Piceno).
Anche la pista ciclabile di Monticelli potrebbe essere collegata con la stazione ferroviaria del Marino prevedendo un sottopasso ciclopedonale. Abbiamo proposto anche il collegamento della ciclabile di Monticelli con il centro commerciale Al Battente (tentativo di coinvolgere i Gabrielli).
Nel centro storico la situazione è migliore solo perché ci sono le aree pedonali anche se permangono alcune criticità, soprattutto in concomitanza con gli orari di ingresso e uscita delle scuole. VIETARE L’ACCESSO DELLE AUTO A RIDOSSO DELLE SCUOLE, questa potrebbe essere una soluzione.
La FIAB propone nel centro della città il limite di 30 km/h (che permetterebbe anche la percorrenza delle bici in senso contrario in alcune vie)
Abbiamo proposto l’utilizzo delle corsie degli autobus di via Zeppelle e corso Trento e Trieste.
Anche nei quartieri più a ridosso del centro, a parte la ciclabile di corso Vittorio Emanuele “naufragata” nei marciapiedi di viale Marconi e via Benedetto Croce, è tutto fermo.
Abbiamo proposto il proseguimento verso il Liceo Scientifico e le scuole limitrofe, ma sembra che la paura di dar fastidio a qualche commerciante abbia la meglio. Eppure siamo convinti che anche tra questi ultimi l’opinione sulle ciclabili sia cambiata.
In occasione del concorso “piùBici piùVinci” dell’anno passato con il Liceo Classico, abbiamo proposto la ciclabile di Campo Parignano lungo Viale Vellei e lungo il ponte nuovo.
Addirittura alcuni passaggi pedonali rialzati sono stati “spianati” in concomitanza con il rifacimento del manto stradale (via delle Zeppelle e corso Vittorio Emanuele).
La segnaletica orizzontale lascia a desiderare; i passaggi pedonali rialzati non devono essere un “trabbocchetto” ma devono indurre al rallentamento.
Sicurezza stradale e scuole
VIETARE L’ACCESSO DELLE AUTO A RIDOSSO DELLE SCUOLE NEGLI ORARI DI INGRESSO/USCITA. Occorre abituare i genitori che proprio non possono rinunciare all’auto a parcheggiare a qualche centinaio di metri dalla scuola e fare l’ultimo tratto a piedi.
Il Comune ha Annunciato una nuova campagna di educazione stradale nelle scuole, affidata a chi? Si daranno anche questa volta ai bambini e ai ragazzi le basi per diventare i futuri utenti a motore o si vuole per una volta mettere in guardia le future generazioni su tutti i risvolti negativi di una mobilità basata sul traffico privato a motore? Una foto recente apparsa sui social media con i ragazzi di fianco ad una Lamborghini della polizia stradale e insieme al sindaco non lasciano ben sperare…
La campagna sulla sicurezza stradale fatta recentemente dalla Provincia risulta a se stante, poco comprensibile e scollegata con altre iniziative. Gigantografie come “UCCIDITI”, “DROGATI”, “CAPPOTTATI” e via dicendo sono apparse nei mesi estivi sui bordi delle strade provinciali, con i sottotitoli piccoli e illegibili, tanto che il tentativo di capire a cosa si riferissero quegli strani slogan hanno distolto gli automobilisti dalla guida… La campagna era stata annunciata per i social network, invece sono stati spesi soldi della collettività per questi manifesti pericolosi.
Nei giorni scorsi abbiamo premiato, a sorpresa, i bambini ciclisti della Malaspina. Con poca spesa e in poco tempo si può fare meglio di costose campagne informative isolate e a se stanti. Ogni anno con il progetto “Bimbimbici” entriamo nelle scuole elementari a parlare di mobilità sostenibile, ma nessuno ci invita…
Negli anni passati abbiamo coinvolto gli studenti delle scuole superiori con il concorso “piùBici piùVinci”. Anche in questo caso dobbiamo registrare il poco coinvolgimento dell’amministrazione.
Cicloparcheggi
Nonostante le rassicurazioni ricevute, siamo ancora al palo… E’ da 10 DIECI ANNI che chiediamo ciclo parcheggi sicuri per le biciclette. Abbiamo perso anche dei finanziamenti della Fondazione Carisap.
L’unica certezza che abbiamo è che legare le bici al palo della segnaletica è vietato. Eppure sarebbe un intervento a basso costo che darebbe sicuramente un nuovo impulso alla voglia di andare in bicicletta.
E’ importante il ciclo parcheggio, sia per questioni di decoro, sia per invogliare i cittadini ad usare bici nuove ed efficenti.
Ribadiamo la priorità ai ciclo parcheggi nel centro storico, nei pressi della stazione ferroviaria e nei parcheggi auto esterni – con modelli che permettano di legare il telaio.
Bike sharing
O si fa bene o diventa controproducente. Nelle città dove il BS funziona la copertura delle stazioni è capillare e il servizio di manutenzione è efficiente.
Poche biciclette, non funzionanti, forate, con batterie scariche, colonnine fuori uso… un disastro costato tanto. Più due settimane fa abbiamo segnalato al numero verde la foratura di tutte le poche biciclette rimaste ma ancora sono li…
Quelle rubate che fine hanno fatto? sono state monitorate?
Ha capito il Comune che il Bike Sharing è un servizio dato ai cittadini che non è fonte di ricavo economico diretto? E’ una voce di costo per il miglioramento della qualità della vita. O ci si crede fino in fondo, o sono soldi buttati. Ma la città è pronta? Ci sono percorsi sicuri?
Se ci fosse un collegamento sicuro con Monticelli, il servizio di BS sarebbe molto appetibile. Anche nei pressi dello stadio sarebbe un punto utile.
A cosa servono le biciclette presso l’ascensore di porta Tufilla? Quanto costano al Comune?
Cicloturismo
Abbiamo ripetuto più volte che il collegamento Ascoli – Mare è la priorità, ma bisogna in poco tempo (mesi) decidere il percorso e renderlo subito fruibile anche se in uno stato “grezzo”. Esempio della Spoleto – Assisi o Spoleto Norcia. Superare fossi e torrenti in primis, tracciare percorsi sterrati e poi col tempo migliorare, progressivamente, i dettagli come il fondo della pista, la verniciatura, l’arredo, l’illuminazione ecc…ecc… A cosa serve realizzare cento metri di pista ciclabile in un anno, su un tratto che è già facilmente percorribile con una city bike o mtb? Ora siamo alla volta del villaggio del fanciullo dove si passava tranquillamente in tutta sicurezza su un fondo in terra ben battuta… e invece NOOOOO, si sta creando una striscia ciclabile in cemento, con fondamenta in sabbia e pietre, che verrà poi verniciata, delimitata con staccionate di legno etc etc… UN ASSURDITA’!
Occorre completare la pista anche dall’altro lato, dal Mercatone Uno fino alla Sentina. Siamo all’assurdo che se il parcheggio del Mercatone è chiuso, non si sa più dove uscire. Si dia una soluzione immediata anche riguardo l’attraversamento sul Tronto. Un’alternativa veloce sarebbe quella di aprire le fasce ciclabili già previste sul nuovo ponte realizzando dei tratti di raccordo verso il mare lungo gli argini del fiume.
Solo dopo il completamento di questo collegamento (Ascoli – Mare) si può davvero iniziare un discorso di promozione del cicloturismo nel Piceno. Iniziative come “Piceno Bike Travel” o “Piceno in Bici” (2007 della Provincia) che sfruttano la voglia di fare di alcune persone, sono destinate a fallire se prima non si crea una infrastruttura ciclabile PORTANTE per il territorio, l’Ascoli – Mare
Anche l’intermodalità bici-treno o bici-bus risulta strategica nel settore del cicloturismo. Andrebbero provate anche soluzioni a basso costo per permettere il trasporto delle bici sugli autobus interurbani.
Conclusioni
Il comune di Ascoli e la Provincia appaiono indistintamente indifferenti al discorso della mobilità ciclistica. Non si prendono iniziative valide per incrementare il numero dei ciclisti urbani e il numero dei cicloturisti. Le “operazioni” di facciata sono finalizzate solamente a raggiungere un facile consenso senza però riuscire a promuovere comportamenti virtuosi. Si da più importanza all’evento isolato, magari di un solo giorno, piuttosto che ad una progettualità a largo respiro.